Questo progetto, nato quasi per caso dal ritrovamento di una vecchia bozza di un angelo caduto, ha rappresentato per me una sfida personale e un'esplorazione profonda delle emozioni umane. L'immagine iniziale, con il suo line art nero, trasmetteva un senso di disperazione, di smarrimento e di impotenza. Ho deciso di andare oltre, utilizzando questo disegno come punto di partenza per un viaggio emotivo e artistico.
Un'esplosione di colori per trasformare le emozioni
Nel secondo disegno, ho abbandonato il minimalismo del line art per immergermi in un vortice di colori. Ho scelto una palette di toni freddi, dominata da blu e viola, per accentuare la sensazione di disperazione e solitudine. Tuttavia, ho giocato con la saturazione dei colori per richiamare la speranza e la forza interiore. Attraverso il gioco di saturazioni e contrasti, ho voluto rappresentare la trasformazione interiore dell'angelo, la sua lotta per emergere dal buio e ritrovare la luce.
Luce e ombre per dare vita alla rinascita
Nell'ultimo disegno, ho portato avanti questa esplorazione emotiva, concentrandomi sull'utilizzo delle luci e delle ombre. Le spade, un tempo simbolo di sconfitta e dolore, diventano ora sorgenti di luce secondarie, che illuminano il suo volto e accentuano la sua forza ritrovata.
Un viaggio personale e universale
Questo progetto non rappresenta solo un'evoluzione artistica, ma anche un viaggio personale di crescita e scoperta. Attraverso l'arte, ho esplorato le mie emozioni più profonde, affrontando la disperazione e trasformandola in forza e speranza. Credo che questo progetto possa parlare a chiunque abbia vissuto momenti di difficoltà e abbia trovato la forza di rialzarsi.
Basta lasciarsi andare, nulla di più semplice.
Ormai le forze stanno lasciando il mio corpo, perché lottare? Per cosa? A quale scopo? L'oscurità che è sotto di me mi sta avvolgendo, come in un'abbraccio senza fine. Forse non sarà così male, forse avrò finalmente un attimo di pace.
Sento le piume che si stanno lentamente staccando dalle mie ali, le mie care ali. Le ho sempre amate, non mi hanno mai delusa: hanno retto il peso di battaglie, il peso di potenti venti e il peso dei miei pensieri.
Lo ammetto, tanto non ha più senso fare l'orgogliosa, la mia più grande debolezza sono io. Mi metto di continuo nei casini, non ne faccio una giusta, spesso la mia mente vaga in labirinti senza fine creati da essa, come se mi volessi auto sabotare ...
Non importa più, non ora. Da questo momento in poi nulla ha più rilevanza ...
E poi? Tutto quello a cui ho lavorato andrebbe perso?
Lasciarsi andare è davvero la soluzione a tutto? Forse se mi sto facendo queste domande la risposta è NO.
Sento le ali che iniziano a tremare, ho sempre pensato che abbiano vita propria. Sento ogni muscolo che freme per poter iniziare di nuovo a volare, lassù in alto dove nessuno arriva, toccare le nuvole nelle notti serene e ammiccare alla luna.
Abbandonare tutto e tutti non è la soluzione, anche se fa male, anche se ogni movimento mi costa dolore e fatica come se stessi traspondando il peso del mondo sulle mie spalle, vale la pena lottare.
Vale la pena vivere.
Adesso BASTA.
Adesso è il momento di reagire, di tornare a combattere per quello in cui credo.
Non so cosa mi sia passato per la testa, non so perché io abbia ceduto alle cose semplici, non sono mai la soluzione. Dovrei essere abituata a dover combattere per ottenere quello che voglio, dovrei essere abituata ad avere sempre la strada in salita, eppure mi sono lasciata affascinare dall'idea di avere un momento di pace. Un attimo in cui tutto e tutti sarebbero scomparsi, sembra così bello. Eppure ora che ho aperto gli occhi vedo veramente cosa sta dietro quella maschera fatta di tranquillità e silenzio: un silenzio che non richiama la pace se non quella eterna.
Ora voglio lottare, voglio sentire la libertà che mi scorre nelle vene, quella libertà per cui ho combattuto fin da quando ero piccola.
Adesso è il momento di sguainare le spade e affrontare il mondo.